Le tre ore di agonia nell’Orto di Getsemani

Orazione preparatoria prima di ogni ora di agonia nell’Orto


O mio divino Redentore Gesù, deh! Conducimi con te, insieme ai tuoi tre cari apostoli, per assistere alla tua agonia nell’Orto degli Ulivi. Ammonita dal dolce rimprovero che tu facesti a Pietro e agli altri due dormienti discepoli, io voglio vegliare almeno un’ora con te nel Getsemani; voglio sentire almeno una trafittura del tuo cuore agonizzante, un alito del tuo affannoso respiro. Voglio fissare il mio sguardo sul tuo divin volto e contemplare come s’impallidisce, come si turba, come trambascia, come si curva fino alla polvere.

Già vedo, o penante mio Gesù, come la tua persona vacilla e cade, or da un lato, or dall’altro, come le tue amorose mani irrigidite s’intrecciano. Comincio a sentire i gemiti, le grida di amore e d’incomprensibile dolore che levi al cielo. O mio Gesù, agonizzante nel tetro Orto di Getsemani, fa scorrere su di me, in quest’ora che ti terrò compagnia, un rivolo, uno spruzzo di quell’adorabilissimo sangue che scorre come torrenti da tutte le tue adorabili membra. Oh, lavacro preziosissimo del mio Sommo Bene che per me agonizza! Deh! Che io ti succhi, ti beva fino all’ultima stilla, e con te succhi e beva un sorso almeno dell’amaro calice del Diletto, e senta dentro di me le pene del suo divin cuore, anzi senta spezzarmi il cuore per il pentimento di aver offeso il mio Signore, che per me si riduce all’agonia di morte.

Ah, mio Gesù! Dammi grazia, dammi aiuto di penare, sospirare e piangere con te, almeno un’ora sola nell’Orto degli Ulivi!

O Addolorata Madre Maria, fammi sentire la compassione del tuo trafitto cuore per Gesù agonizzante nel Getsemani. Così sia.