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Sant'Aníbale María di Francia

e la

Serva di Dio Luisa Piccarreta

 

 

“Quando il tutto avrò compito, affiderò ai miei ministri il mio regno, affinché come secondi apostoli del regno della mia Volontà, facciano da banditori. Credi tu che sia a caso la venuta del Padre Di Francia e che mostra tanto interesse e che ha preso a cuore la pubblicazione di ciò che riguarda la mia Volontà? No, no, l'ho disposto Io, è un atto provvidenziale della Suprema Volontà che lo vuole come primo apostolo del Fiat Divino e banditore di Esso e siccome si trova fondatore di un'opera è più facile avvicinare vescovi, sacerdoti e persone e anche nel suo stesso istituto per bandire il regno della mia Volontà e perciò l'assisto tanto e do lume speciale, perché per capire la mia Volontà ci vogliono grazie grandi e non piccole luci, ma sole, per comprendere una Volontà Divina, santa ed eterna e grande disposizione da parte a chi viene affidato quest'ufficio” (Gesù a lla Serva di DioLuisa Piccarreta. Volume 20, Novembre 6 1926).


Gli insegnamenti che il nostro Signore Gesù Cristo ha dato alla Serva di Dio Luisa Piccarreta sulla Divina Volontà, ha fatto che in Padre Annmbale si assumesse una nuova caratteristica spirituale, che è venuta a trasformare tutta la sua vita interiore, così si può dire che è stato uno dei primi figli della Divina Volontà, e quindi uno dei primi apostoli della Divina Volontà.

Padre Annibale ha incontrato Luisa entro nell’anno 1910, e per 17 anni vi è stata un'intensificazione di amicizia spirituale sempre maggiore, come vedremo, fino al giorno della sua dipartita al cielo il 1 ° giugno 1927.

Si trovava molto spesso in casa di Luisa, essendo il suo confessore straordinario, e nei suoi ultimi anni, è stato nominato dall'Arcivescovo di Trani censore per tutto ciò che riguarda gli scritti, in vista della pubblicazione, e quindi è stato Censore ecclesiastico nominato per l'Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie.

E 'anche stato il primo ad iniziare la pubblicazione degli scritti di Luisa: il primo fra questi è il libro "Le Ore della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo," scritto da Luisa negli anni 1913-1914, di cui Sant’Annibale ha curato quattro edizioni (1915, 1916, 1917, 1921), il tutto con il nulla osta ed Imprimatur.

Le testimonianze che abbiamo del rapporto tra Padre Annibale e Luisa sono costituite per lo più da lettere varie scritte negli ultimi due anni della sua vita (1925-1927),da cui prenderemo alcuni paragrafi per mostrare come la Divina Volontà si faceva strada nella sua anima.

In tutte le sue lettere Padre Annibale sottolinea chiaramente come la Divina Volontà divenne il centro della sua vita, la sua spiritualità e la sua unica ragione di esistere; eccone alcuni tratti significativi:

« Attualmente nella meditazione del mattino—egli scrive—, oltre alla "Passione adorabile di Nostro Signore Gesù" diletto dei nostri cuori, medito, cioè leggo a tempo e con riflessione, due o tre capitoli dei vostri scritti nel Divino Volere, e le impressioni che ne ritraggo sono intime e profonde! Io ci vedo una Scienza sublime e divina, sebbene ancora non la comprenda per intero atteso la scarsezza della mia intelligenza. Sono scritti che ormai bisogna far conoscere al mondo. Credo che procureranno grandi beni. Per quanto sublime è questa scienza del Divino Volere, altrettanto questi scritti di una dettatura celeste, la presentano chiara e limpida. Ma, a parer mio, nessuno umano ingegno avrebbe potuto formarli ».

« Sto leggendo i vostri scritti, sono sempre rivelazioni sublimi, paragoni degni del Creatore divino, come per es. quello del palpito del cuore paragonato all’atto unico del Fiat ».

E quando diciamo che la Divina Volontà è arrivata a polarizzare del tutto la sua spiritualità e la sua vita sia interiore che esteriore, non è semplicemente un nostro punto di vista, ma le sue parole. Questo si può rilevare nel paragrafo successivo, dove si può chiaramente dedurre fin dove vuole arrivare la Divina Volontà nelle anime in cui vuole regnare:

« Sappiate ch’io già non mi occupo quasi più di nulla di altre cose dei miei istituti, dacché mi sono tutto dedicato per la grande opera della Divina Volontà. Ne parlo con persone di spirito, m’intrattengo su questo argomento con chi meglio passo, ne faccio propaganda quanto più mi è possibile, anche ai miei istituti ... »

Padre Annibale, più entrava nella spiritualità di Luisa, più si rendeva conto della necessità di informare il mondo di tutti gli scritti che il Signore aveva fatto scrivere a Luisa sulla Divina Volontà, per affrettare la venuta del Regno di Dio sulla terra e fare la Divina Volontà, come in cielo cosi in terra. Altresì di come la Divina Provvidenza avrebbe essa stessa non solo voluto nominarlo direttore spirituale su tutte le questioni relative agli scritti di Luisa e la sua pubblicazione, ma anche censore ecclesiastico di questi:

« Sua Eccellenza Mons. Arcivescovo di Trani, cui voi appartenete, mi ha dato giurisdizione su di voi in ordine, ai vostri scritti e alla pubblicazione degli stessi, di maneggiarvi cioè e di disporre la detta pubblicazione; come credo di giusto (sue parole).

Queste facoltà abbracciano tutto quanto avete scritto finora e tutto quanto scriverete in avvenire.

Il sullodato Mons. Arcivescovo, si è benignato di riporre tanta fiducia in me per questa faccenda—così disponendo Gesù benedetto—che mi nominò, come sapete, Revisore Ecclesiastico per le stampe delle sue tre Diocesi e giunse ad impegnarsi di mettere l’autorevole suo Imprimatur al mio Nulla osta; e ciò ha cominciato a fare senza nemmeno esaminare un solo volumetto!

Da ciò potete bene argomentare che tutto è stato Voluntà di Dio, e che voi, circa il doppio argomento di voi in ordine ai vostri sritti, e di detti scritti presenti e futuri, siete perfettamente sotto la mia esclusiva obbedienza. »

Rendendosi conto della grande importanza degli scritti dettati dal cielo, impone l'obbedienza rigida a Luisa, la quale fino ad allora aveva fedelmente rispettato l’ordine dei confessori, ma da ora in poi sarebbe stato più difficile per lei:

« Sono pochi giorni che io, leggendo i vostri scritti, fermavo la mia attenzione sulle notevoli distanze di data tra un capitolo e l’altro. Voi sorpassate alle volte dieci, quindici giorni tra l’uno e l’altro. Possibile, pensavo tra me, che in questi lunghi intervalli nulla è avvenuto tra l’anima e Gesù? Cessano per così lungo tempo le divine comunicazioni? Nulla vi è da riferire in questi frattempi? Chi sa quante cose l’anima tace!

Mentre così pensavo, ecco che mi capita il capitolo del 4 Maggio 1906, pag.22 del 7° volumetto, e leggo queste parole che Gesù vi dice:

“Figlia mia, voglio che sii più precisa, più esatta, che manifesti tutto nello scrivere, poiché molte cose le sorpassi, sebbene che per te le prendi quantunque non le scrivi; ma "molte cose che tu tralasci, dovrebbero servire per gli altri.” »

« In vista—scrive il Padre—, adunque della Divina Volontà che qui si manifesta e che tante volte si è ugualmente manifestata, io, nel Nome Santissimo di Gesù e con l’autorità che mi è stata conferita dal vostro legittimo Superiore Ecclesiastico, vi dono assoluta e forte obbedienze perché giorno per giorno, notte per notte, volta per volta, scriviate precisamente, tutto quanto avviene tra voi e Gesù!—siano anche le cose più intime!... Notate pure che non solo le sue parole dovete trascrivere esattamente, ma pure le infusioni della sua luce, anche che vi fa comprendere senza parlare. »

« Voglio avvisarvi, per quiete di vostra coscienza, che l’Ubbidienza di scrivere tutto, non è sotto peccato grave, solo per maggior compiacimento di Gesù Adorabile, della sua gloria, di vostra santificazione, e di bene per le anime. Qualora poi trascuraste interamente di scrivere, la colpa sarebbe grave».

Alla luce di questa nuova obbedienza, se fino ad allora Luisa ha scritto così tanto, d'ora in poi si moltiplicheranno i suoi scritti, soprattutto perché, fedelmente, Luisa mai ha trascurato questa obbedienza, nonostante le costasse tante,specie dovendo scrivere cose molto intime di se stessa, come si legge più volte nei suoi scritti. Il Padre scrive:

« La Signora Obbedienze v’impone che scriviate o di giorno, o di notte, tutto, tutto, tutto quanto il Signore vi rivela: nulla deve sfuggire. E’parola dell’Increata Sapienza, e una parola vale più di tutto l’Universo. Non vi è dunque lecito di trascurare nemmeno una sillaba. Se non siete esatta in questa Ubbidienza, vi farò dare maggiore autorizzazione dal vostro Arcivescovo ».

Essendo già Censore Ecclesiastico dell'Arcidiocesi di Trani, scrive il Santo:

« Vi do questa notizia che ieri, primo Venerdì del mese di Settembre, presentai a Nostro Signore il Volume 3° che terminai di ripassare tutto intiero. Dopo sono entrato in Sagrestia e l’ho segnato in ultimo col mio Nulla osta, con l’autorità che mi ha dato Mons. Arcivescovo di Trani, nominandomi Censore Ecclesiastico per la stampa delle sue tre Diocesi. Così si apre l’autorizzazione di pubblicare al mondo questi libri dettati da Nostro Signore sulla sua Divina Volontà. Notate che era il 1° Venerdì del mese, che in ogni mese è dedicato al Cuore SS.mo di Gesù.

Ora la mia idea è questa, di ripassare, con l’aiuto del Signore, proprio io personalmente, tutti gli altri Volumi che ancora non ho letto, cioè: 2°, 4°, 5°, 6°, 7°, 9°, 10°, 11°, 19°; dopo ripassati, mettere il mio Nulla osta, e poi pregare Mons. Arcivescovo di Trani che giusta la sua promessa, dopo il mio Nulla osta, voglia mettere il suo Imprimatur ad ogni Volume. S’intende che metterò pure il Nulla osta, senza nuova revisione, ai Volumi 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, che già ho riveduto, e stanno in originale presso di voi. Così sarà tutto provveduto per l’avvenire, chi sa Nostro Signore voglia servirsi di chi vuole.

Vedete come così appare bene delineato il piano celeste, che siano approvati questi scritti dall’Autorità Ecclesiastica! Chi può resistere al Divino Volere? »

« Monsignore Arcivescovo di Trani ha posto il suo imprimatur in altri sette volumi dei vostri scritti. Io intanto ho terminato di leggere il quinto e il resto, e le cose mirabili del secondo volumetto. Veramente il Signore vi ha condotto con (grande) immensa bontà e carità ».

« Sto terminando l’undicesimo Volume che è tutto pieno della Divina Volontà. Con questo termino di leggere quei sette Volumi ai quali manca ancora l’Imprimatur. Appena li averò pronti metterò a questi altri il mio Nulla Osta e manderò il mio fratello laico in Trani a Mons. Arcivescovo, perché vi metta l’Imprimatur. Così si sarà provveduto a questo fatto importantissimo di accaparrare l’approvazione ecclesiastica per qualsiasi evento futuro. Sarà un punto superato per il quale dobbiamo ringraziare N.S. con immensa gratitudine.»

Ma ora vediamo quale fosse l'intenzione di P. Annibale. Come vedremo aveva in mente di pubblicare tutti i volumi che Luisa aveva scritto finora (diciannove) e per questo ha fatto lavorare i suoi figli delle due congregazioni da lui fondate.

Subito dopo avere conosciuto Luisa, e molto prima di conoscere gli altri suoi scritti, arrivò a pubblicare uno dei suoi libri: "Le Ore della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo" sopra menzionato.

Ha redatto quattro edizioni di questo libro, sempre più numerose. Sono arrivati ordini provenienti da tutta Italia e anche da diversi paesi stranieri, 50 e addirittura 100 copie, come ha fatto ”una delle case editrici più rinomate della Biblioteca Vaticana, come l’hanno saputo? -ha detto- è il Buon Dio che lavora”.

Uno dei fatti che ricordiamo maggiormente è stato l’episodio raccontato da diversi testimoni, che hanno visto Fr Annibale portare il libro delle Ore della Passione a Papa San Pio X, ripetutamente incontrato privatamente, come anche ai papi Benedetto XV e Pio XI, mentre le faceva vedere e legge in alcune pagine. A un certo punto il Papa lo interruppe dicendo: “Così no, padre, è in ginocchio che si deve leggere questo libro, è Gesù Cristo che parla.”

Di questo libro sono state redatte altre due edizioni in italiano, e altri due in tedesco (25.000 copie ciascuna!), E si sarebbero redatte altre edizioni in francese, portoghese, spagnolo, inglese e polacco.

E così, quando cominciò a conoscere gli altri scritti di Luisa, come è stata penetrante la sua spiritualità, la sua profondità, la sua importanza, capi la necessità assoluta di far conoscere al mondo i volumi sulla Divina Volontà, che non erano altro che il Regno di Dio sulla terra, il regno della Sua Santissima Volontà.- Lui stesso poi si è messo in testa di pubblicare tutti i volumi di Luisa e, benché l'impresa era gigantesca, come egli stesso ha detto, con generosità e completo abbandono nelle mani della Provvidenza si mise al lavoro; prima di tutto ha revisionato per ottenere il "Nulla Osta" e "L’imprimatur", come abbiamo visto, e poi ha effettuato la pubblicazione.

Dei paragrafi seguenti si può concludere in che misura e in quale grado di interesse arrivo il santo. Inutile dire che le sue intenzioni erano veramente grandi.

« La pubblicazione di tutta l’opera con la stampa sarà di 25 mila copie. E siccome l’opera sarà abbastanza voluminosi perché è il Verbo Divino che parla ed è la Parola sostanziale dell’Eterno Padre, così comprendete bene a quanto dovrà ammontare la spesa. Però non mancano certamente mezzi al Gran Tesoriere Divino, sia pure che dovesse costare un milione (una quantità enorme di denaro per quei tempi) ».

« Questa impresa non solo è grande per tutto quello che vi ho detto, ma tenete presente che si tratta di 25 mila Copie di tutto l’Opera, di tutti i Volumi presenti e futuri; e quindi una impresa di milioni di lire.

Quei miei cari giovani di Oria, tipografi, lavorano con grande affetto e grande premura, e vi assicuro che la Edizione si presenta assai bella, e spero in breve mandarvene il saggio ».

« Ieri, scrivendo ad Oria ai miei tipografi, siccome questi mi avevano scritto che per correre con più velocità c’è bisogno di comprare un altro buono assortimento di caratteri tipografici dalle fabbriche, io risposi che li comprassero. Oh! Se mi trovassi nel vigore delle mie forze e della mia mente, come vorrei volare in Oria per dedicarmi a questa divina impresa! »

Ma la rabbia del diavolo non poteva non farsi sentire, essendo disposto a mettere lo zampino per fare tutto il possibile per non permettere che questi scritti siano pubblicati per il bene che faranno.

Così ha scritto Padre Annibale, pochi mesi prima della sua morte:

« Sono poi entrato in un stato morale, spirituale in chi mi sembra di vedere e di sentire le operazioni diaboliche del nemico infernale. Mi assalgono di giorno e di notte, scoraggiamenti e oppressioni, sento in me abbandoni e desolazioni interiori, preoccupazioni profonde, insomma, uno stato interno così angoscioso e sofferente, che mai ho provato il simile. Mi vengono avanti tutte le miserie della mia vita, le responsabilità, i miei peccati, gli obblighi sacerdotali, ecc., e tutto questo con una depressione interna. Sento il mio cuore e l’anima mia, come sotto un torchio.

A me sembra avverarsi quello che mi avete scritto, cioè che i demonii arrabbiano perché mi vedono impegnato in questo pubblicazione; e non potendo agire su di me esternamente, perché non cammino per queste vie, agiscono internamente per abbattermi, e abbattere per riflesso, anche la salute.

In tutto questo mi sembra vedere pure la permissione del Signore, che tutto questo dispone per mettere in una insolita purgazione, l’anima mia, forse appunto per la grande opera che debbo pubblicare ».

« Stanotte ho avuto un’ora di travagli interiori tremendi, aggiunti a gran difficoltà di respiro e specialmente per causa di un nonnulla che forse era immaginario di timore di male fisico all’orecchio. È stata un’ora penosissima: non trovavo riparo! Il nemico, o io stesso, mi mettevano un pensiero: lascia questa pubblicazione, non fosse stato mai. Io dicevo al nemico: no, no, no, e benedicevo Gesù ».

« Non vi dico come sento fremere il demonio, anzi molti demoni, per cui faccio spesso scongiuri a satana nel Nome di Gesù ».

« Un altro segno si è la guerra tremenda che mi ha susciato il demonio per abbattermi, per divina permissione, perché cominci io l’esercizio della Divina Volontà».

In questo paragrafo qui sotto possiamo vedere fino a che punto è arrivato il demonio per tentare di evitare la pubblicazione dei sublimi scritti della Divina Volontà:

« Vi dico nel più stretto segreto, che il demonio per abbattermi, prese la forma di persona di nostra conoscenza per recarmi notizie impressionanti, per le quali io fui preso da una palpitazione che stava per uccidermi, ma poi fu scoperto l’inganno.

Il nemico mi suggerisce: Non vedi che questa Pubblicazione ti sta portando alla tomba? Perché te ne sei intrigato?” »

Ma Padre Annibale è sempre stato fedele alla Divina Volontà e non ha mai rinunciato, la sua vita era stata trasformata, e pur essendo nel bel mezzo di una guerra con il diavolo, ha continuato a perseverare, soprattutto nel suo interno, e poco prima della sua morte, scrive:

« Siccome fin ora la maggior parte delle notti l’ho passata in insonnia e afflizioni morali, oppressioni, apprensioni, ecc., un fratello laico, pazientissimo, ha vegliato accanto al mio letto, e mi recita la corona della Divina Volontà ed altre preghiere ».

La stima e l'apprezzamento che aveva di Luisa erano molto elevati, ma si è reso conto del lavoro "grande della Divina Volontà" (come diceva lui) che Dio stava facendo in Luisa per il bene di tutta l'umanità:

« Ho tenuto presente nelle mie afflizioni che è tutto amore di Gesù che opera. I vostri consigli e suggerimenti mi sono carissimi, ma io sono ancora bambino in questa grande Scienza del Divino Volere. Vi ringrazio assai dei santi incoraggiamenti ».

« Voi mi confidaste che Gesù vi offrì il dono dei miracoli e voi lo rifiutaste. Orbene, domandate a Nostro Signore con fede e amore almeno di potere operare la mia guarigione miracolosa. Se davvero la chiedete a Gesù, Egli non ve la negherà. Questo vi domando pei 19 Volumi che stanno chiusi in quell’Archivio di cui vi mandai la fotografia, e per quelli di cui siete in corso. Oh! come subito mi metterei all’opera aiutato dalla Segretaria a cui voi volete bene! Nella mia mente c’è tutto il disegno e lo svolgimento della grandiosa Pubblicazione. Oh! come ne resterebbe sconfitto l’Inferno! »

Infine l'opera di Padre Annibale è conclusa con la sua morte,non senza averci lasciato un altro segno profetico tratto dagli scritti di Luisa come avrebbe detto lui, anche se il Signore aveva altri piani. Ma sicuramente sapeva che tutto era opera di Dio, ora, dal cielo deve essere soddisfatto guardando i risultati che sorgono nella Chiesa, dove sono molte e nuove le associazioni ispirate dagli scritti della Serva di Dio Luisa Piccarreta.

« Questa tipografia della Casa Madre femminile di Messina (Sicilia, sua città natale e luogo di nascita di tutte le sue opere), sta stampando un lavoretto della Divina Volonà, che io credo che sarà di un grande effetto, e molto grato a nostro Signore. E’una Pia Unione universale spirituale, intitolata dei Figli della Divina Volontà. Sarà istituita in un modo semplicissimo. Non vi saranno né registri, né regolamenti, né riunioni, né pagamenti, né obblighi di coscienze. Stamperemo, con l’aiuto del Signore, centinaia di migliaia di Pagelle; se il Cuore Adorabile di Gesù si degnerà di ridonarmi forze, energia, salute, specialmente la sua divina Graia, queste Pagelle saranno tradotte in molte lingue, e diffuse in molte nazioni ».

« Non so se vi ricordate che in una vostra visione avete inteso che Gesù mandava un singhiozzo di angoscia, che penetrò Cielo e Terra, dei peccati degli uomini. Poco dopo mandò un grido di gioia che penetrò ugualmente Cielo e Terra; e Gesù vi disse che Egli gioiva, perché vedeva apparire nel Mondo i Figli della sua Divina Volontà ».

« Non avendo questa Pia Unione forme speciali di regolamento, vi possono appartenere tutti di qualunque ceto e classe, uomini, donne, Religiosi, secolari, ecc. »...

In conclusione possiamo dire che S. Annibale ha piantato un seme che ha preso da Luisa "la piccola figlia della Divina Volontà" e ha fatto tutto quello che poteva e che rientrava nel piano di Dio, per spargerla e diffonderla in tutto il mondo. Purtroppo poi, dopo la morte, i membri d’entrambe le comunità religiose che ha fondato non ebbero cura di continuare l'opera che Padre Annibale stesso ha ordinato loro di finire, come dimostra il seguente paragrafo:

« Al Canonico V., mio carissimo Sacerdote, ed ai miei giovani Sacerdoti io vado spiegando i miei pensieri sulla compilazione e pubblicazione di questa grande Opera; e siccome sono di molta intelligenza e di buono spirito, questi potrebbero essere i miei successori in questo grande lavoro, se il Signore mi chiamasse a sé; e procederebbero con lo stesso metodo e sistema da me intrapreso ».

Tuttavia, come già si è detto, non hanno fatto quello che è stato loro ordinato.

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E' evidente che il Padre Annibale dovrebbe essere l'iniziatore, il pioniere della Divina Volontà, per aprire la strada al riconoscimento da parte dell'autorità ecclesiastica, con il "Nulla Osta" e "Imprimatur" sui volumi e quindi su tutto il contenuto. Vale a dire tutto ciò che il Signore aveva comunicato a Luisa, facendole vivere pienamente ciò che egli le aveva insegnato: il Regno della Divina Volontà, come in cielo così in terra, il grande desiderio di nostro Signore per dare a tutti i suoi figli il dono più grande che esiste sia in cielo che in terra: il dono della Divina Volontà; la possibilità che la creatura ritorni « all'ordine,al posto, e allo scopo per il quale è stata creata da Dio ».

Per tutto questo la canonizzazione di Padre Annibale Maria di Francia ha avuto un significato più che profetico; è l'inizio della manifestazione gloriosa del Regno della Divina Volontà in un modo visibile per quanto alla creatura è possibile; e, ovviamente, sotto la disposizione di ciascuno di noi, voler morire completamente alla nostra volontà umana per vivere sempre e solo della Volontà Divina.

E con tutta fermezza speriamo che presto Luisa possa anche essere glorificata sulla terra, pienamente consapevole del fatto che la vera glorificazione di Luisa sarà che la Divina Volontà prevarrà e dominerà come trono regale nelle nostre anime.

Fonte: Biografia della Serva di Dio Luisa Piccarreta scritta da Padre Pedro Rubio hdv.